Progetti di ricerca

Poetica e retorica del discorso scientifico nelle letterature europee dell’età moderna

Poetics and rhetoric of the scientific discourse in modern European literatures

Ambito disciplinare Letterature

Settori produttivi progetti di ricerca Settore uno

Tipologia finanziamento Altro

Data avvio: 1 June 2019

Data termine: 31 December 2021

Durata:

Partecipanti

Rocco Coronato

Fabio Magro

Luigi Marfé

Emanuele Zinato

Abstract:

Nei paesi di lingua anglosassone e, in misura minore, in Francia e in Germania, il binomio Literature&Science (L&S) costituisce da molti decenni un fortunato e prolifico campo di ricerca che ha dato la luce a molti studi sia di tipo storico-filosofico e teorico-epistemologico, sia a close readings di testi scientifici con gli strumenti dell’analisi testuale, della semantica storica e della storia delle idee; per non parlare delle produttive ‘interferenze’ tra approcci teorico-sociologici e cosiddette “epistemologie del concreto” basate sull’attenta analisi del lavoro in laboratorio e della pratica sperimentale. In Italia, invece, dopo una prima ondata di interesse per L&S risalente agli anni Sessanta e Settanta, la ricerca in questo campo si è fatta esigua. Non sono certo mancati importanti studi dedicati a singoli autori-scienziati italiani (Galilei, Volponi, Gadda, Levi), ma questi non hanno dato luogo a un interesse così massiccio e a tutto campo da poter parlare di un vero e proprio filone di ricerca L&S di matrice genuinamente italiana, anche se proprio negli ultimi anni si sta forse assistendo a una renaissance in questo senso. Soprattutto è mancato e manca tuttora un vero e fecondo dialogo tra approcci teorico-epistemologici, filologico-testuali e praticoscientifici. Lungi dal voler colmare le lacune in questo senso, il presente Piccolo Progetto di Dipartimento intende però inserirsi in questo desideratum raccogliendo gli interessi di ricerca di alcuni componenti del DiSLL provenienti da diversi settori scientifico-disciplinari. Il progetto parte da un assunto di fondo, e cioè dal legame ‘antropologico’ tra retorica e scienza sperimentale moderna. Come osserva acutamente Hans Blumenberg in un saggio del 1981, retorica e scienza sperimentale moderna si fondano entrambe su una „insicurezza esistenziale“ e tentano dunque un approccio euristico alla contingenza, al probabile ma non sicuro, a risultati futuri incerti; precisione sperimentale e scetticismo gnoseologico non sono in contrasto tra loro, ma convivono.

Il progetto si propone di sondare alcuni dei rapporti tra scienza e letteratura tra il tardo Rinascimento e la seconda metà dell’Ottocento, concentrando l’attenzione sulle caratteristiche macro- e microtestuali di testi scientifici in senso stretto (come possono essere le opere di Galileo o di scuola galileiana, i resoconti sperimentali di un Lichtenberg o le opere di Darwin) o di argomento teorico-epistemologico (come alcuni saggi goethiani, il Novum Organum di Bacone o alcune riflessioni dello Zibaldone leopardiano) e indagando i seguenti aspetti:

• il discrimine, mai scontato e sempre mobile, tra argomentazione persuasiva (retorica) e dimostrazione (scientifica), fondamentale per lo status epistemologico ma anche retorico dell’esperimento scientifico.

• categorie retoriche. Oltre a fenomeni riconducibili all’elocutio, e quindi ad aspetti stilistici e microtestuali,saranno da scandagliare fenomeni attinenti anzitutto all’inventio e alla topica (si pensi alle tabulae inveniendi teorizzate da Bacone per sviluppare il suo metodo induttivo nel Novum Organum e in De augmentiis scientiarum), ma anche alle tassonomie tipiche delle scienze della natura da Linneo in poi; in secondo luogo alla dispositio, e dunque all’ordine del discorso scientifico: basti pensare al paradigma epistemologico dei tableaux teorizzato da Foucault per la classificazione del sapere nell’âge classique e ancora ben visibile nell’albero del sapere che sta alla base della grande encyclopédie di Diderot e d’Alembert.

• Tendenze narrative nella scrittura scientifica (in relazioni scientifiche, protocolli sperimentali, ma anche opere di ampio respiro come The Origin of Species).

• Disamina dei generi letterari analizzabili come generi “epistemici” o viceversa. Il più importante, soprattutto nella tradizione italiana, è il dialogo di matrice galileiana. Centrali sono in questo senso anche le forme brevi: l’aforisma nel suo senso originario di microgenere di argomento medico-scientifico nato con la tradizione ippocratea e ripreso da Bacone, ma comune anche in molti manuali scientifici fino al Settecento inoltrato; le observationes, genere epistemico diffuso nell’ambito della Royal Society; gli scartafacci e appunti preparatori come quelli di Lichtenberg o di Novalis.

• Scienza e tecnica, in particolare l’importanza che le innovazioni tecniche e i nuovi dispositivi mediali hanno avuto per la scienza e dunque anche per le sue formazioni discorsive: pensiamo al telescopio e alla sua centralità per l’osservazione astronomica e per la scienza sperimentale, o al microscopio per la chimica o alla pila di Volta (prototipo delle moderne batterie) per l’energia elettrica.

• Il rapporto che la scrittura scientifica intrattiene con altre forme di rappresentazione del sapere e con la loro peculiare forma di retorica, e dunque soprattutto con l’immagine: disegni, schemi, tabelle, tableaux e, nella seconda metà dell’Ottocento, la fotografia come strumento di validazione scientifica (importante per es. per il Darwin di The Expression of The Emotions in Men and Animals).

Note: SSD: L-LIN/10, L-LIN/13, L-FIL-LET/11, L-FIL-LET/14